Giuseppe Conte si sfoga: "Non faremo passi indietro"
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Giuseppe Conte si sfoga: “Non faremo passi indietro”

il politico Giuseppe Conte

Giuseppe Conte denuncia su X un emendamento di Fratelli d’Italia al decreto Ilva che ridurrebbe i diritti dei lavoratori.

La questione dei diritti dei lavoratori torna al centro della scena politica. Stavolta è Giuseppe Conte a sollevare il caso, con un duro intervento pubblicato su X (ex Twitter), rivolto contro un emendamento presentato da Fratelli d’Italia al decreto Ilva. Le sue parole hanno acceso il dibattito, soprattutto tra le forze di opposizione.

Giuseppe Conte
Giuseppe Conte

“Un vero colpo di spugna”: cosa prevede l’emendamento

Per i lavoratori diventerebbe impossibile ottenere arretrati e stipendi non pagati dai propri datori di lavoro. Un vero colpo di spugna, l’ennesimo attacco ai diritti dei lavoratori.

Con queste parole, Conte sintetizza l’effetto dell’emendamento: una modifica che ridurrebbe drasticamente i tempi concessi ai dipendenti per rivendicare quanto gli è dovuto. Inoltre, la norma trasferisce al lavoratore l’onere di dimostrare che la retribuzione è insufficiente in caso di contenzioso.

“È quello contro cui ci stiamo battendo in questi giorni con i nostri parlamentari in commissione al Senato. Lo diciamo chiaro e tondo: non faremo passi indietro.”

Conte si riferisce all’azione del Movimento 5 Stelle per bloccare l’approvazione del provvedimento, definendolo inaccettabile in un contesto economico già difficile.

Una battaglia che parte dal basso

“L’emendamento presentato da Fratelli d’Italia al decreto Ilva è un colpo micidiale in un momento in cui chi lavora non ce la fa più: taglia pesantemente i tempi per reclamare crediti verso il datore di lavoro, costringe il lavoratore a dover dimostrare che la retribuzione è insufficiente in caso di contenzioso mettendolo in una condizione di totale debolezza.”

In Italia, oltre 6 milioni di persone lavorano per meno di 1.000 euro al mese. Proprio per questo, misure che limitano i diritti contrattuali rischiano di colpire duramente i più vulnerabili.

“Dicono no al salario minimo e alla settimana corta e ora anche questo. Abbiamo già presentato delle proposte per cancellare questo scempio. Presidente Meloni, un sussulto di dignità: fallo ritirare.”
Conte conclude il suo messaggio con un appello diretto al governo, invocando un cambio di rotta per salvaguardare la dignità del lavoro e la giustizia sociale.

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ultimo aggiornamento: 22 Luglio 2025 10:03

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